martedì 26 febbraio 2008

NON E' UN PAESE PER VECCHI?


Sono giorni che mi ripeto sottovoce una litania. Come quando da ragazzini ripetevamo per strada, mandati da mamma a far la spesa, “100 gr di prosciutto crudo, senza grasso, 100 gr di prosciutto crudo, senza grasso” e poi tornavamo a casa con mezzo chilo di mortadella. "Non devo parlare di politica, non devo parlare di politica…"
Sperando negli Oscar americani, per trovare argomenti “leggeri” ho aspettato fino all’ultimo. Fregata: il danno si è aggiunto alla beffa. Hanno dato tutti i premi possibili a “non è un paese per vecchi”, splendido film, tratto da altrettanto splendido libro. Attori strepitosi, registi strepitosi. No, non è un paese per vecchi. Potrebbe essere lo spot delle politiche 2008. Largo ai giovani, largo ai volti nuovi. Non devo parlare di politica? Ma come si fa?

Non è un paese per vecchi? Considerando che abbiamo la natalità più bassa del mondo è un bell’azzardo. Stanno armando truppe : da un lato da Bagaglino e dall’altro da “garzantina” politicamente corretta. Troppo corretta direi. Liste giovani, volti nuovi, però: se sei maschietto è bene che tu sia bruttino, nerd, disoccupato e operaio, se sei femminuccia va molto il viso d’angelo, caruccia, per carità brutta mai, mai cattiva, mai arrabbiata, buona famiglia, età sotto i 30 anni, 6 – 7 lauree. E poi si procede con il “chi piglio piglio”: industriale, purchè giovane, o venga anche l’anziano, purchè porti una ventata di nuovo. Sia anche donna, ma in rigorosa quota 33%, per carità..sia mai si sfori… Ma è tutto vero? Queste sono le truppe d’assalto, quelle che in genere nelle battaglie cadono per prime. E le retrovie? I comandanti? Quelli rimangono nella tenda a studiar mappe? E quando la guerra sarà finita li rivedremo piantonare i territori? Avanti il nuovo: ma poi chi governa? Per quel che mi riguarda non credo nel nuovo e mi hanno sempre detto che parlo come i vecchi. Mi hanno insegnato a credere nel “meglio”, non nel “nuovo”. Se poi concidono, beh…sarebbe una gran cosa.

C’è che la manna non cade dal cielo, bianca, nuova e immacolata, all’improvviso, durante le transumanze elettorali, ma cresce sugli alberi, coltivata e curata con fatica, giorno per giorno, in boschi secolari.


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