mercoledì 5 marzo 2008

COMTATO ELETTORALE PER ANNA FINOCCHIARO

Comitato per Anna Finocchiaro
via duca della verdura, ingresso su via di marco 1b palermo

UNITEVI A NOI
lavorare insieme per il futuro della Sicilia

Il Comitato nasce spontaneamente dalla volontà di supportare la campagna di Anna Finocchiaro come presidente della Regione Sicilia.
Al di fuori di ogni partito cerca di aggregare e coinvolgere quanti sono interessati e credono nella figura di Anna Finocchiaro.
Abbiamo una sede fisica a palermo nella quale organizzare dibattiti, forum, iniziative e tutto quello che possa contribuire e aggregare intorno alla figura di Anna Finocchiaro la speranza di cambiamento e di rinnovamento della Sicilia.
Ideatrici del comitato sono Rosalba Bellomare e Mila Spicola, prime firmatarie insieme a Pippo Sinesio che ci ha fornito il primo indispensabile sostegno.
per informazioni, per adesioni potete scrivere a comitatoafinocchiaro@libero.it

Siamo convinte/i che la scelta di Anna Finocchiaro, in quanto donna e impegnata in politica, la cui intelligenza, equilibrio e preparazione si coniugano con la necessaria capacità di mediazione che la pratica politica comporta, sia stata la scelta giusta per la candidatura a Presidente della Regione Siciliana.
Pensiamo che una Sicilia moderna, forte della sua storia passata, per tornare ad essere al centro di un Mediterraneo di pace e solidarietà, ponte culturale e sociale verso il futuro, debba porre la conoscenza e l’innovazione al servizio dello sviluppo e debba avere la capacità di tenere il passo alle nuove domande civili, sociali ed etiche.
Portare la forza delle donne nella nuova formazione politica significa portarvi una profonda cultura di laicità, di tolleranza, di diritti civili e di responsabilità.
Le donne sanno che le differenze sono un valore fondante dell’esperienza umana e la politica un valore che ci chiama ad assumere decisioni condivise che rispettino la libertà, la responsabilità, l’autodeterminazione delle persone.
Le prossime elezioni che si volgeranno nel nostro Paese e nella nostra Regione saranno l’occasione per il confronto, l’ascolto e la proposta. Per queste ragioni ti invitiamo ad aderire al comitato in sostegno di Anna Finocchiaro Presidente della Regione Siciliana.

Rosalba Bellomare e Mila Spicola

chiunque voglia partecipare, aderire, informarsi
ci contatti
http://blog.libero.it/comitatoxanna/
comitatoafinocchiaro@libero.it

lunedì 3 marzo 2008

L'educazione delle bambine


Si avvicina la festa delle donne. Non l’ho mai apprezzata però qualcosa mi toccherà pur dirla. Non so da dove iniziare. Dalla legge sull’aborto minacciata? Oppure da quella sulla fecondazione assistita completamente rimossa?
O è meglio dare i segnali di ottimismo e pensare alle donne eccellenti candidate e scelte come vessillo di cambiamento e di merito? Ad Anna Puglisi, fondatrice del primo centro studi contro la mafia? Sabato verrà nominata commendatore della Repubblica dal nostro Presidente.
Oppure parlare delle tante manifestazioni che ci saranno in tutte le città, piene di mimose, di allegria.
Sabato è il mio giorno libero..potrei andarci anch’io… e invece no. Sapete che faccio? Io me ne vado a scuola, come gli altri giorni. Mi tocca pur dir qualcosa? Ok, ve la dico. Francesca ha 12 anni ed è stata sospesa per 20 giorni: è una furia incontenibile, ha picchiato un compagno. A sua volta, come punizione, sua padre l’ha coperta di botte, ma non mi pare che nessuno l’abbia punito. Fabiola ne ha 14 di anni, per la terza volta si avvia a ripetere la seconda media. Se le chiedo cosa vuol fare da grande mi risponde “non lo so”, se le chiedo come passa il tempo mi risponde che piange sempre. Marta è un’altra di loro. Da grande vuol fare l’estetista, come Cetty del resto, che trascorre le ore a scuola ritoccandosi il trucco, oppure litigando, “Come da “amici”, professoressa. Ma che non se lo vede?” . Rosalia invece te la ritrovi sempre nei corridoi a cantare a squarciagola canzoni napoletane, fino a quando anche lei non viene sospesa. Giusy la becco spesso dietro l’angolo del campetto a fumare; da grande…ma che da grande…fa già la commessa part time in un negozietto di scarpe. Full time quando anche lei viene sospesa.
Poi mi chiedo: se anche riuscissi miracolosamente a condurla dalla “mia parte”, a farla continuare negli studi, magari fino alla laurea, qua a Palermo, che cosa avrebbe di diverso del negozio dove lavora? Un call center? Basta una laurea a farne una donna consapevole?
Che bella cosa questa della sospensione. Bravo Fioroni, mandamele per strada così, io, scuola di periferia, raggranello qualche soldino per i progetti antidispersione scolastica. Poi guardo Federica, 13 anni, quella brava, anche lei vede “amici”, anche lei ha uno specchiettino con rossetto nello zaino. Magari azzecca i congiuntivi, ma nel fondo del suo cuore vorrebbe essere miss Italia.
In classe loro disegnano paesaggi, io, invece disegno interrogativi nell’aria. Per favore, torniamo dalla parte delle nostre bambine.

mercoledì 27 febbraio 2008

ANNA PUGLISI COMMENDATORE DELLA REPUBBLICA




E' con enorme gioia che ho appreso che Anna Puglisi verrà nominata dal presidente Napolitano commendatore della Repubblica.




Chi è Anna Puglisi?


Chi conosce il nome di Peppino Impastato conosce anche Anna Puglisi.

Il 10 maggio del 1978, proprio nei giorni in cui l'Italia era sconcertata dal ritrovamento del corpo di Aldo Moro, ci furono a Cinisi i funerali di Peppino Impastato, giovane attivista del PCI che si ribellò alla mafia di Tano Badalamenti pagando con la vita il suo attivismo.


Nello stesso anno, in sua memoria Anna Puglisi fonda con Umberto Santino il Centro Studi Antimafia Giuseppe Impastato, il primo centro a denunciare ufficialmente la mafia. Attraverso l'associazione , la madre di Peppino, Felicia Impastato Bertolotta, inizierà una battaglia che porterà al processo contro Badalamenti.

La storia di Peppino Impastato è diventata un film, che forse in tanti abbiamo visto, I cento passi, interpretato in maniera eccelsa da Luigi Lo Cascio.

Sono emozionata dal sapere dell'onorificenza ad Anna Puglisi. Un esempio di donna forte, pulita e testarda di cui la Sicilia comincia ad essere fucina.

Sono contenta e felice nonostante il fatto che proprio per questo motivo Anna Puglisi non sarà presente alla manifestazione organizzata nella mia scuola ...Vuol dire che saremo noi tutte ad essere con lei...




cominciare a crederci: quale Sicilia?


Oggi era una giornata splendida a Palermo: sta arrivando la primavera...e che primavera.
Vorrei dire grazie a Enrico Letta per molte cose, ma sembrerei troppo di parte. Non è neanche troppo nascosto il fatto che io sono dalla sua parte. E da tempi non sospetti. Prima che io entrassi in quest'avventura lessi il suo programma: era l'unico che parlava di temi sui quali mi batto da anni. Le politiche per la donna come mezzo per lo sviluppo oltre che di uguaglianza. Oggi mi va di dire un grazie a qualcun'altro. A Veltroni che è stato il sindaco della mia città di adozione per tanti anni e che adesso è il segretario del mio partito. Il motivo mi sta davanti agli occhi tutte le mattine, mentre sfreccio per le strade di Palermo, campeggia su un manifesto del PD. E’ una frase “non chiederti quale partito, ma quale paese”.
L’ho fatta subito mia e la vado ripetendo a tutti quelli che mi guardano con sospetto, con diffidenza quando parlo di politica; l’ho parafrasata in “Non chiedermi quale partito, ma quale Sicilia”. Quale Sicilia vuole la gente della mia terra? Quale Sicilia conosce se non questa’? Come può immaginare qualcosa diverso, come posso io convincerli che è possibile cambiare qualcosa senza essere accusata d’ingenuità?

L'ingenuità vi assicuro l'ho persa da anni, però tento di recuperarla quando entro nelle mie classi e mi ritrovo i visi di 25 ragazzini.

Purtroppo o per fortuna ho vissuto sulla mia pelle tanti di quei problemi che oggi riguardano molti che mi sembro quasi una cavia.

Ho vissuto la crisi della Sicilia più povera negli anni 90, dall'osservatorio privilegiato di uno sportello bancario in provincia di agrigento. Ho visto partire più della metà dei giovani di quel paese nel giro di sei anni. Ho visto e vissuto la loro miseria, il loro senso di impotenza. E poi ho deciso anch'io di partire. Ho vissuto il precariato universitario per anni, a Roma, cercando di metetre insieme il pranzo con la cena per "mantenermi" alla ricerca. Vivere lontano da casa per anni, chiedendomi perchè...perchè non posso fare le stesse cose in Sicilia. E adesso sto vivendo forse l'esperienza più dura ma più bella e intensa: la periferia della mia città. Che amo in ogni suo angolo, in ogni sua piazza, in ogni odore e sapore sognati per anni.

Vivere e lavorare in posti come Brancaccio a Palermo, o come immagino che sia Scampìa a Napoli, o altri posti duri del sud, ti cambia. Arrivi convinta di sapere molte cose e già il primo giorno hai il meridiano spostato di qualche centimetro. Mi piacerebbe parlare con altri che fanno le stesse esperienze.

Non si vive a Brancaccio con degli stereotipi. Con quelli non vai da nessuna parte. Ci vivi con una parola un pò fuori moda: con amore. Aiuto che ho scritto?

Beh, vi assicuro che in quel modo riesci a starci. Eccome.

Vedi lo squallore, la povertà, l'ignoranza, come anche la ricchezza sospetta, e vedi soprattutto i ragazzi. Allo sbando, piccoli animali allo sbando. Dopo qualche settimana cambia tutto: perchè prevale quello che viene dal dentro, il sentimento. E insieme la rabbia perchè chiunque di noi insegnanti a Brancaccio vorrebbe fare di più, dare di più e non sa mai come. Perchè pensi con convinzione che è da lì che bisogna iniziare per cambiare.

Vien voglia di smuovere le montagne e ti chiedi: da dove comincio?

Come faccio a insegnare l'onestà e il rispetto a ragazzi che non so nemmeno il contesto che trovano tornati a casa? Anzi lo immagino.

Come posso sospendere per venti giorni un "bullo" , se i bulli sono 25 per classe e cioè tutti? se poi il mio compito è tentare di recuperarli, di tenerli in classe? Dove si inceppa il meccanismo?

La Sicilia per me è quella. E' il desiderio di rompere con le diseguaglianze sempre più forti. E' far nascere il desiderio di diventare medico da grande e non parrucchiera alla mia alunna più somara. E' la gioia di sentire le loro domande quando finalmente rompi il muro della diffidenza.

E' l'ansia di riuscire a convincere i miei ragazzi che c'è un futuro. Non ci sono altre Sicilie per me se non si inizia da loro. Dagli ultimi.

E adesso arriva tutto questo marasma elettorale. Eppure....
Sarà davvero dura eppure sono intimamente contenta, perché quello che era un sogno, cioè vedere correre insieme Rita Borsellino e Anna Finocchiaro per proporre un diverso progetto per il nostro futuro, beh, quel sogno, in questi giorni , in queste ore sta prendendo forma e sostanza: è realtà.
Non è una sfida facile per il nostro partito in Sicilia, lo sappiamo. Eppure la domanda è bellissima. Quale Sicilia? Quando mi dicono: “tanto non cambia niente” io rispondo con due nomi, con due testimonianze, con due volti belli e importanti che riempono d’orgoglio perché significano rigore, pulizia, merito. Che significano anche “donne”.
Quale Sicilia? Intanto posso dire quale Sicilia vorrei per me: vorrei che la mia isola fosse quello che è stata una volta, un punto di riferimento per il mediterraneo. Un modello di tolleranza e di cultura come lo era ai tempi del re Ruggero. Vorrei non essere stata via per 12 anni a “cercar fortuna”, a vivere di precariato universitario con enormi difficoltà in giro per l’Italia per poi tornare. In un giorno non lontano vorrei che fossero altri ragazzi a scegliere la mia terra per viverci, perché nel frattempo è diventata di nuovo accogliente: per viverci appunto e non bella soltanto per trascorrerci le vacanze. Un luogo di fermento e di futuro. Devo crederci nel futuro perché io insegno e quando si insegna si è costretti a vivere per il futuro. Sei costretta e vederlo tutti i giorni il futuro negli occhi dei ragazzi, lo costruisci insieme a loro, gli trasferisci i tuoi sogni se ci riesci e li vedi crescere, soffrire, vivere una vita non facile.
Io insegno in due scuole medie, entrambe portano il nome di due persone che mi hanno cambiato la vita, così come l’hanno cambiata a molti palermitani: don pino puglisi e giovanni falcone. Le ho scelte puntando il dito su una lista: questa e questa. Decisa e senza dubbi. Sono in due quartieri definiti “difficili”. E’ un eufemismo. Stare in una classe oggi è già di per sè difficile, stare nella scuola è ancora più difficile, starci là è una trincea. Però è una sfida bellissima. Ti rendi conto, se davvero ci credi, che due sono i mezzi per poter cambiare le cose: la scuola e la politica. Io li sto scegliendo entrambi e mi sento orgogliosa, per me la politica è questo. Cambiare le cose. Sono giorni pieni di fermento e di speranza e voglio crederci che sia una speranza ben riposta. Non sono un’idealista no. A Brancaccio finisci di esserlo, però ti fai venire le forze per dare esempi, per stimolare, per imporre quando è necessario.
Nell’atrio della mia scuola campeggia una frase “se ognuno fa qualcosa” e la vado ripetendo come una litania, in classe ai miei ragazzi difficili, ai colleghi, quando li vedo avviliti, la ripeto nel partito, in un momento come questo che è ancora di costruzione, di assestamento e invece veniamo subito chiamati a un impegno enorme. In Sicilia ci saranno elezioni nazionali, regionali e provinciali. Una realtà complessa difficilmente prevedibile. Non voglio crederci che tutto sia già scritto. Ci sono dei segnali nella mia isola che cominciano a sentirsi forte e a vedersi chiaro come fari nella notte. Io sono tornata attirata da quei fari dopo 12 anni e non posso non crederci. “Se ognuno fa qualcosa...” Vorrei rompere il muro di diffidenza che ci circonda, che circonda la politica. Proprio come faccio con i miei ragazzi. Capire dal profondo le ragioni di quella diffidenza, prendersene carico, è necessario per poter parlare dritto nella testa di chi hai davanti. Sennò si rischia di non dir nulla.
La parola ha potere se ha un significato, che sia chiaro. Infatti cos’è il fanatismo se non l’obbligo di dare un significato univoco ai termini? La parola è un simbolo che ci fa convivere con i nostri simili. E’ una relazione tra chi parla e chi ascolta quando determina in entrambi una direzione verso un unico contenuto. In quel caso aggrega e crea direzioni comuni. Negli ultimi anni la politica tale capacità di pronunciare parole che abbiano un significato reale – e cioè che comportino fatti, azioni- ha creduto bene di perderla per strada. Non si è stati capaci ad un certo punto di creare una relazione con la gente e di convincerla verso una direzione, sia stata essa anche difficile, ma giusta e sana. Gli effetti del buon governo infatti non sono stati appesi nel palazzo pubblico come a Siena, ma si sono persi in un fiume di parole senza significato. Forse bisognerebbe che la politica ricominciasse a esaminare non solo le statistiche ma anche gli stati d’animo, perché è con quelli che si creano le direzioni comuni.
Adesso più che mai in Sicilia è il momento di trasferire significati e motivazioni per scelte importanti e sarà una battaglia di stati d’animo, ve lo posso assicurare, non solo di promesse di scambio. No, non sarà facile, ma..se ognuno fa qualcosa…

martedì 26 febbraio 2008

NON E' UN PAESE PER VECCHI?


Sono giorni che mi ripeto sottovoce una litania. Come quando da ragazzini ripetevamo per strada, mandati da mamma a far la spesa, “100 gr di prosciutto crudo, senza grasso, 100 gr di prosciutto crudo, senza grasso” e poi tornavamo a casa con mezzo chilo di mortadella. "Non devo parlare di politica, non devo parlare di politica…"
Sperando negli Oscar americani, per trovare argomenti “leggeri” ho aspettato fino all’ultimo. Fregata: il danno si è aggiunto alla beffa. Hanno dato tutti i premi possibili a “non è un paese per vecchi”, splendido film, tratto da altrettanto splendido libro. Attori strepitosi, registi strepitosi. No, non è un paese per vecchi. Potrebbe essere lo spot delle politiche 2008. Largo ai giovani, largo ai volti nuovi. Non devo parlare di politica? Ma come si fa?

Non è un paese per vecchi? Considerando che abbiamo la natalità più bassa del mondo è un bell’azzardo. Stanno armando truppe : da un lato da Bagaglino e dall’altro da “garzantina” politicamente corretta. Troppo corretta direi. Liste giovani, volti nuovi, però: se sei maschietto è bene che tu sia bruttino, nerd, disoccupato e operaio, se sei femminuccia va molto il viso d’angelo, caruccia, per carità brutta mai, mai cattiva, mai arrabbiata, buona famiglia, età sotto i 30 anni, 6 – 7 lauree. E poi si procede con il “chi piglio piglio”: industriale, purchè giovane, o venga anche l’anziano, purchè porti una ventata di nuovo. Sia anche donna, ma in rigorosa quota 33%, per carità..sia mai si sfori… Ma è tutto vero? Queste sono le truppe d’assalto, quelle che in genere nelle battaglie cadono per prime. E le retrovie? I comandanti? Quelli rimangono nella tenda a studiar mappe? E quando la guerra sarà finita li rivedremo piantonare i territori? Avanti il nuovo: ma poi chi governa? Per quel che mi riguarda non credo nel nuovo e mi hanno sempre detto che parlo come i vecchi. Mi hanno insegnato a credere nel “meglio”, non nel “nuovo”. Se poi concidono, beh…sarebbe una gran cosa.

C’è che la manna non cade dal cielo, bianca, nuova e immacolata, all’improvviso, durante le transumanze elettorali, ma cresce sugli alberi, coltivata e curata con fatica, giorno per giorno, in boschi secolari.


domenica 24 febbraio 2008

moratoria per gli obesi



A Sua Eccellenza Dr Ban Ki-Moon - Segretario Generale delle Nazioni Unite - Alle Loro Eccellenze primi ministri e capi di stato delle Nazioni Unite – Moratoria per gli obesi.
Nonostante il grado di malnutrizione esistente sul pianeta, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. Può causare, in assenza di un’azione immediata, problemi sanitari molto gravi nei prossimi anni. Obesità e sovrappeso sono condizioni associate a morte prematura. Alimentazione sbagliata e vita sedentaria figurano tra le cause principali di decessi evitabili in Europa. Il mondo è nella morsa di una pandemia di obesità che minaccia di sopraffare le strutture sanitarie dei vari paesi, con infermità come diabete, malattie cardiache e alcune forme di cancro. Secondo la Fao: “E' un pericolo per l'umanità quanto il riscaldamento globale e le calamità naturali.
I ragazzi della nuova generazione, per la prima volta nella storia, rischiano di avere una vita più breve dei propri genitori. In alcune parti dell'Unione europea l'obesità sarebbe responsabile del 10-13% dei decessi. Alimenta una spesa medica nazionale con percentuali che variano dal 2 all' 8%”. La stessa Commissione Europea ci fa sapere che “in Europa circa 14 milioni di bambini hanno problemi di soprappeso ed oltre 3 milioni sono obesi”.
A sessant’anni dalla proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo desideriamo richiamare i governi a un profondo rispetto dei diritti della persona, il primo tra i quali l’inviolabile diritto alla vita, compresa la propria. L’obeso vìola sistematicamente questo diritto. L’obeso si rende responsabile di un insostenibile peso economico e volumetrico. L’obeso non è libero di essere grasso perché questa libertà attenta alla vita.
Proponiamo dunque una moratoria progressiva per gli obesi attraverso l’obbligo sistematico al movimento e a una dieta sana.

martedì 29 gennaio 2008

pronti al via

Dopo mesi di attenzione e di puntiglio mi concedete un po’ di sano qualunquismo? Sono fresca di vacanze e si sa, quando si è in vacanza, si ha voglia di leggerezza.
In questi giorni le vicende politiche regionali della mia Sicilia, così come quelle nazionali, mi hanno infatti regalato un soggiorno in una beauty farm. Troneggiava all’ingresso un bel “ Benvenuti in “Italia SRL” : società a responsabilità limitata”. Un meraviglioso circuito termale a finta sorpresa con meccanismo a tempo. Acqua calda, tiepida, gelata, fredda e poi di nuovo calda. A via di docce gelate, intervallate con getti di aria sulfurea, altro che lifting, mi sento più tonica e depurata di Isolde Kostner. Non ho avuto il tempo di prendere respiro che, di nuovo, mi è arrivata una doccia fredda, un giro completo di emozioni e frizioni per ritornare, finito il giro, al punto di partenza, più sana e più bella, pronta a ricominciar da capo. Forse per fortificarmi nel corpo e nelle spirito, visto quello che ci aspetta?
Per rimanere in Sicilia: entro tre mesi le elezioni regionali in contemporanea con le provinciali; sembrerebbe che nessuno ci scamperà le nazionali; in mezzo, tra un dopo pranzo e la merenda, ci infileremo i circoli, i direttivi e le mini primarie del pd. Le piazze saranno invase dai banchetti civici dei “grillini” e le sale traboccheranno di dibattiti sul rapporto tra etica e politica o sul “sarebbe bene per il paese” o “sul sistema che non funziona”.
Immagino che i candidati supereranno il numero degli elettori, i quali, a loro volta, costretti a fare un corso accelerato per districarsi tra liste, colori e schede, sconsolati, delusi e confusi, piuttosto che votare opteranno per una gita all’ormai mitico motel san pietro, nella statale palermo –agrigento , dove preparano i cannoli più amari del mondo.
Passata la tempesta, elezioni, mortificazioni, incoronazioni...tutto tornerà come prima?
Si ricomincerà a mangiar fritti, l’etica si farà benedire e voleranno ancora gli sputi.